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SARTORIA CARONTE in Bohème – La povertà mi è lieta

Un viaggio tra lirica, musica pop sperimentale, teatro, video, suono, danza

Bohème – la povertà mi è lieta, è l’ultimo atto della trilogia dedicata a Puccini – dopo Atroce Favola (Madama Butterfly) messa in scena nel luglio 2022 e Turandot – ombra della luce, messa in scena nel luglio 2023 – nell’anno delle celebrazioni del centenario della morte del grande Maestro.

Bohème è per noi uno spunto autobiografico. Quegli anni rappresentati a Parigi sono molto somiglianti agli anni vissuti dai nostri predecessori a Napoli, o nei tanti luoghi di quell’Italia che si precipitava nella guerra, dove molti artisti continuarono il mestiere; e soprattutto dopo la guerra, quando nascevano le compagnie di giro, delle vere e proprie comuni viaggianti che riuscivano a campare grazie ad espedienti di ogni tipo, ma sempre spinti orgogliosamente dal “mestiere”, dei veri bohèmien.

La povertà mi è lieta

In questa trasposizione contemporanea, La Bohème si tiene nel luogo di residenza di Dolores, un’anziana attrice che ha rivestito da giovane, nel 1954, il ruolo di Mimì, personaggio da lei particolarmente amato. Dolores non può muoversi ma può ascoltare e vedere dalla sua abitazione. Per l’occasione, arriva la compagnia teatrale storica. L’opera riunisce dunque il gruppo di artisti e compagni che visse quell’epoca fortunata, fatta di sacrifici, viaggi, amori, incontri, tanto teatro, miseria e nobiltà… attraversando insieme buona parte del ‘900.

Nella casa museo di Dolores, La Bohème spalanca la finestra sui ricordi degli anziani artisti, dei tempi in cui anche loro interpretarono l’opera di Puccini in prosa, insieme alle tante rivisitazioni di celebri autori, in mezzo alla messa in scena di una vita fatta di acrobazie…

Lo spettacolo segue dunque una linea realistica, intrecciata con quella surreale attraverso il tema del ricordo, frammenti di vita e d’arte di quel tempo.

Bohème – la povertà mi è lieta è un altro capitolo di Connessioni©, uno spettacolo ubiquo

Nel 2020, Sartoria Caronte ha raccolto e concretizzato un’idea innovativa di Mirco Mencacci e Loris Seghizzi mettendo in connessione tra loro sei diversi luoghi del borgo medievale di Lari (Teatro Comunale, Castello dei Vicari, piazze, chiese e studio di registrazione), con l’intento di creare un unico grande palcoscenico, composto da sei diverse location, per un’unica performance: una nuova modalità di fruizione, l’incontro e la sinergia tra i linguaggi, la tecnologia e l’arte.

Le location di spettacolo sono state messe in connessione tra loro attraverso un cablaggio in fibra ottica dedicato esclusivamente alla realizzazione di spettacoli dal vivo dislocati sui diversi palcoscenici. Le proiezioni audio e video permettono agli artisti di agire contemporaneamente e di spostarsi da una location all’altra, di ascoltarsi e vedersi tra loro con latenze pari a zero.

venerdì 3 agosto – ore 21.30 Lari / Borgo

produzione Collinarea Festival del Suono 2024 / prima nazionale
spettacolo ubiquo realizzato grazie all’infrastruttura Connessioni©

scritto e diretto da Loris Seghizzi

con Iris Barone, Walter Barone, Spencer Barone, Eros Carpita, Alice Giulia di Tullio, Luca Bicchielli, Sabino Civilleri, Alice Bosio, Gaia Picchi, Sergio Masiero, Filippo Brancato, Nicola Finozzi, Alessandro Lazzari

Bohèmien band con Giacomo Macelloni (batteria), Giovanni Bracci (chitarre), Luca Ciarfella (chitarre), Fabio Di Tanno (basso e contrabbasso), Lorenzo Raffaele (piano), Elisa Arcamone (voce), Francesco Oliviero (voce)

Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno diretta da Mario Menicagli
progetto video di Boris Pimenov
progetto tecnico di Gabriele Guidi
progetto sonoro di Mirco Mencacci
progetto luci di Michele Fiaschi
assistenti di produzione Giuliana D’Alessandro e Edoardo Mancini Baldacci
impianto video a cura di C3 srl
costumi ideati da Eros Carpita e Silvia Salvaggio e realizzati da Manifatture Digitali

Date

Sab 03 Ago 2024
Expired!

Time

21:30

Luogo

Lari - Borgo
Lari (PI)
Categoria

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